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Darya Aerille

Darya Faerille è una vecchia amica di Ian e Gmor, ex Messaggero imperiale, Umana.

Durante il svolgimento del suo incarico di Messaggero imperiale, si trovò a dover recapitare un messaggio riguardo Rewart, sua città di origine, nella regione delle Foreste centrali. Incurante della legge che vieta ai legati la lettura delle missive, venne a conoscenza che nella cittadina vi erano gravi problemi che andavano chiariti e risolti. L'Impero affidò questa missione agli Scout imperiali, e Yeraban Sarra, il loro capo, la affidò a sua volta a Ian e Gmor, peraltro appena entrati nel corpo degli scout e quindi prima loro missione ufficiale. Darya chiese di poterli accompagnare e Yeraban accolse la sua richiesta. Una volta a Rewart, la donna svolse un ruolo fondamentale nella soluzione del mistero che affliggeva la cittadina, consentendo a Ian di penetrare all'interno del castello del Barone Dawin, negromante che era riuscito ad aprire un portale verso l'Inframondo e che aveva portato alla liberazione di alcuni demoni e mostri che da mesi compivano uccisioni e stragi nei dintorni. Ian riuscì a sconfiggere lo stregone, che fu catturato e portato nell'Inframondo dagli stessi demoni che aveva evocato, ma questo non portò alla soluzione della vicenda, infatti, nonostante Rewart fosse stata liberata dalla nefasta influenza del Barone, alcuni dei suoi seguaci erano riusciti a fuggire, tra cui il suo sceriffo.

Darya, quasi ossessionata dal desiderio di porre fine a quanto era successo e alle sue conseguenze, lasciò il corpo dei Messaggeri imperiali e girovagò in lungo e in largo per l'Erondàr, frequentando locande e ascoltando voci, allo scopo di carpire informazioni utili al ritrovamento dello sceriffo. Dopo circa sei anni riuscì nel suo intento, venendo a sapere che l'uomo si era nascosto a Solian, in un mulino abbandonato. Quando vi entrò insieme a Ian scoprì che lo sceriffo aveva tentato nel tempo di praticare magia oscura, come il suo vecchio padrone, fallendo tuttavia e non riuscendo a far altro che a evocare demoni minori, sforzo che era arrivato a costargli la stessa vita. Darya, osservando il suo cadavere, capì che, con ogni probabilità, all'uomo era toccato, nel morire, un destino peggiore della morte, e decise che la sua missione aveva avuto finalmente un compimento. Poteva quindi, finalmente, ricominciare a vivere[1].

Note[]

  1. Dragonero 25, La porta sul buio, Sergio Bonelli Editore.

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