Dragonero Bonelli Wiki
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Leto Jayss è stato un Reietto, creato dai Cenobiti Jikima grazie ai Fluidi. Ogni Reietto era creato per mezzo della somministrazione di Fluidi, che conferivano poteri straordinari. In genere, i Cenobiti Jikima creavano i Reietti per sfruttarli come mercenari e assassini, ma in alcuni casi invece li adoperavano come spie o li offrivano come cortigiani alle famiglie nobiliari. I Reietti con tali compiti fungevano da mediatori tra i Cenobiti Jikima e le famiglie che li sostenevano. Leto Jayss era uno di questi.

Quando si verificò il massacro dei Reietti, in cui tutti i Reietti vennero uccisi per volontà dell'Impero, Leto Jayss riuscì a salvarsi poiché in quel periodo si trovava a Lasuhre. La famiglia nobiliare che lo ospitava lo aiutò a nascondersi, quindi, una volta terminato il massacro, Leto Jayss decise di rimanere a Lasuhre e rifarsi una vita. Divenne in breve tempo molto ricco grazie ai Fluidi che aveva con sé. Infatti, sfruttando alcune conoscenze alchemiche, creò una droga contenente una piccolissima parte dei Fluidi e cominciò a venderla ai signori di Lasuhre, che ne divennero presto dipendenti e cominciarono a pagarlo di continuo per avere sempre nuove dosi. Leto Jayss divenne un nobile potente e temuto. Tutto cambiò quando a Lasuhre giunse Loenia, una Reietta sopravvissuta, in cerca di Fluidi. Loenia era convinta che Leto fosse un nobile un tempo amico dei Cenobiti Jikima, per cui doveva avere con sé un po' di Fluidi. Scoprì presto la verità quando Leto la fece rapire. Loenia chiese a Leto di aiutarla e di andare con lei a liberare un altro Reietto sopravvissuto, tenuto prigioniero, cioè Caen. Leto gli rispose che non aveva alcuna intenzione di rinunciare alla sua vita agiata per liberare un pazzo assassino come Caen. A questo punto, Loenia chiese l'aiuto di Ian Aranill, che si trovava nel palazzo di Leto Jayss in attesa di parlare con lui, e grazie all'aiuto dello Scout riuscì a fuggire. Nel corso della fuga, Leto Jayss si scontrò con Ian, ma venne sconfitto e ucciso[1].

Note[]

  1. Stefano Vietti, Dragonero – La Maledizione di Thule, Mondadori, 2014.

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