Il Virēsilvhe, “uomo dei boschi” in Lingua antica, è il termine con cui gli Umani chiamano genericamente una bestia pericolosa proveniente dalla foresta[1], in particolare se capace di sorreggersi sulle due zampe posteriori (come ad esempio un orso). Questo particolare uso del nome è derivato dalle leggende secondo cui un tempo la Foresta Vecchia era abitata, appunto, dagli "Uomini dei boschi"[2], bestie antropomorfe ricordate ancora oggi con paura e timore.
Nell'anno 814 dell'Era erondariana, un Virēsilvhe vero e proprio è apparso nella Foresta Vecchia e si è reso responsabile della morte di numerosi cacciatori e bestiarii. Inizialmente, si credette che fosse nient'altro che una bestia particolarmente feroce, nonostante i guardiacaccia imperiali non riuscissero in alcun modo a trovarla e a ucciderla. Allora, Ian Aranill venne incaricato di svolgere delle indagini, insieme agli stessi guardiacaccia imperiali, per scoprire l'identità della bestia e trovare un modo per fermarla. Ian scoprì così che l'animale in realtà era una creatura senziente, un vero e proprio Virēsilvhe giunto nella Foresta Vecchia ancora cucciolo probabilmente tramite una pietra sonora e allevato da un Viridevirĕ, uno sciamano del luogo. Alcuni bestiarii, venuti a conoscenza della creatura, avevano ucciso lo sciamano, scatenando così l'ira della creatura contro tutti i cacciatori. Alla fine, Ian Aranill giunse ad affrontarlo in uno scontro che vide il Virēsilvhe soccombere. Pur potendogli risparmiare la vita, lo Scout decise di ucciderlo[3].